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Attualità

Contratto europeo per le vendite, la proposta della Commissione europea

Maggiori tutele per i consumatori e un mercato più ampio per le imprese nel nuovo progetto di regolamento

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Un contratto di vendita europea che permetta alle imprese dell’Unione di sfruttare un business transfrontaliero da 26 miliardi di euro e ai consumatori europei di accedere a una maggiore offerta senza rinunciare ad un alto livello di tutela. Ambiziosi gli obiettivi che la Commissione europea intende perseguire attraverso la creazione di un diritto comune europeo della vendita. Un corpus unico di norme applicabili (facoltativamente) ai contratti transfrontalieri in tutti i 27 paesi dell’Unione per abbattere le barriere conseguenti alle differenze tra i diritti dei contratti dei diversi stati. Differenze che oggi rendono complesso e costoso vendere all’estero, soprattutto per le piccole imprese. E, parallelamente, costringono oltre 500 milioni di consumatori europei, a perdere la possibilità di accedere a una maggior scelta a prezzi inferiori, essendo poche le imprese che offrono i loro prodotti all’estero, soprattutto nei mercati nazionali più piccoli. «Il diritto comune europeo della vendita facoltativo contribuirà a rilanciare il mercato unico, motore della crescita economica dell’Europa. Offrirà alle imprese uno strumento facile ed economico per espandere le loro attività in nuovi mercati europei e nel contempo garantirà ai consumatori l’accesso a offerte migliori e un livello più elevato di protezione», ha dichiarato la Vicepresidente Reding, Commissaria europea per la Giustizia. «Anziché accantonare i diritti nazionali, la Commissione europea oggi adotta un approccio innovativo basato sulla libera scelta, sulla sussidiarietà e sulla concorrenza».Perché diventi una realtà la proposta della Commissione dovrà essere approvata dagli Stati membri e dal Parlamento europeo, che aveva già manifestato il suo forte sostegno in una votazione agli inizi di quest’anno.

Vantaggi per le imprese: » Un regime comune (ma facoltativo) di diritto dei contratti, identico per tutti i 27 Stati membri.» Riduzione dei costi di transazione per le imprese che desiderano vendere oltre frontiera. Attualmente le imprese che intendono effettuare operazioni transfrontaliere devono adattarsi a ben 26 diritti nazionali dei contratti diversi, con quel che ne consegue in termini di traduzioni e consulenze legali, pari a un costo medio di 10mila euro per ogni nuovo mercato di esportazione.» Sostegno alle piccole e medie imprese per espandersi in nuovi mercati.

Vantaggi per i consumatori:» Identico livello elevato di protezione dei consumatori in tutti gli Stati membri.» Maggior scelta di prodotti a prezzi inferiori. Attualmente i consumatori che si attivano per trovare le offerte migliori all’interno dell’UE, soprattutto on line, si imbattono spesso nel rifiuto del professionista di vendere o consegnare il prodotto.» Certezza dei diritti dei consumatori nelle transazioni transfrontaliere.» Maggior trasparenza e fiducia dei consumatori. I consumatori saranno sempre informati chiaramente e sarà necessario il loro consenso per applicare al contratto il diritto comune europeo della vendita. Inoltre i loro diritti saranno illustrati in modo chiaro nella loro lingua in una nota informativa.

Il diritto comune europeo della vendita sarà applicabile: » Solo se entrambe le parti lo concordano volontariamente e in modo esplicito.» Ai contratti transfrontalieri in cui si riscontra la maggior parte dei problemi legati ai costi di transazione aggiuntivi e alla complessità giuridica; gli Stati membri potranno scegliere di rendere applicabile il diritto comune europeo della vendita anche ai contratti nazionali.» Ai contratti di vendita di beni (il grosso del commercio all’interno dell’Unione) e ai contratti relativi a contenuti digitali, come musica, video, software o applicazioni per smartphone.» Alle transazioni tra imprese e consumatori e alle transazioni tra imprese.» Se una parte è stabilita in uno Stato membro dell’UE. I professionisti potranno usare lo stesso corpus di clausole contrattuali nelle transazioni con altri professionisti stabiliti all’interno e all’esterno dell’Unione, conferendo al diritto comune europeo della vendita una dimensione internazionale.