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Motori

Auto 100% elettriche (Bev): tanto interesse in Italia, pochi acquisti

Sebbene nel nostro Paese il 70% degli automobilisti sia interessato a comprare un veicolo elettrificato, la quota di immatricolato di auto Bev resta molto bassa. Ecco perché

architecture-alternativo Credits: NazariyKarkhut/iStockPhoto

Senza ombra di dubbio, cresce la propensione degli italiani verso le auto 100% elettriche. Un dato, quello evidenziato nell’ultimo EY Mobility Consumer Index 2023, in linea con il mercato globale: i costi elevati dei carburanti costituiscono la motivazione principale per l’acquisto di un auto Bev (Battery Electric Vehicle) o ibrido. Nel nostro Paese, poi, la propensione all’acquisto di veicoli elettrificati nei prossimi 24 mesi è decisamente superiore alla media degli altri Paesi esaminati da EY, ed è secondo solo alla Cina.

C’è, però, un problema: guardando alle auto 100% elettriche, l’intenzione fatica a concretizzarsi nelle vendite. La quota di immatricolato Bev da gennaio a oggi in Italia è appena del 3,9% circa.

Perché in Italia si fatica a comprare Bev, auto 100% elettriche

 Tra le motivazioni che limitano l’adozione dell’elettrico da parte degli Italiani rimane persistente il tema della percezione di un’infrastruttura di ricarica non adeguata alle proprie esigenze (il 40% dei rispondenti lo indica come fattore deterrente al passaggio verso l’elettrico). Il fattore costo d’acquisto della vettura è oggi infatti meno impattante nel passaggio al mondo 100% elettrico (42%) rispetto a due anni fa (si sfiorava il 60%) grazie ai sussidi all’acquisto previsti e al progressivo calo dei prezzi di acquisto, come terzo fattore indicato dai consumatori e il range di autonomia è comunque un punto critico ancora percepito dai clienti (30% circa).

L’importanza dell’infrastruttura

Soprattutto nel corso dell’ultimo anno, si sono fatti importanti progressi per rafforzare l’infrastruttura (oggi si contano circa oltre 45 mila punti di ricarica e in aumento del 47% rispetto giugno 2022 con un progressivo incremento della quota di colonnine fast e super fast).

Gli sforzi, si precisa nell’analisi EY Mobility Consumer Index 2023, sono stati dunque importanti, ma bisognerà continuare se non aumentare gli investimenti e le iniziative in primo luogo su tre direttrici: aumentare ulteriormente il numero complessivo di colonnine (soprattutto fast e super fast nei luoghi strategici) sfruttando al massimo gli incentivi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che sono stati messi a disposizione, avviare l’installazione sulla rete autostradale delle colonnine fast dove rimangono ancora progressi da compiere e, non da ultimo, lavorare sull’esperienza cliente.