Connettiti con noi

People

I costi della politica e l’esempio di Napolitano

Il presidente della Repubblica congela ogni aumento di stipendio e continua a dare l’esempio: nel 2014 il Quirinale avrà ridotto le spese di circa 72 milioni di euro

architecture-alternativo

Un esempio dal primo cittadino della Repubblica e, al tempo stesso, un chiaro segnale al Parlamento che in questi giorni sta discutendo sui possibili tagli al costo della politica. Giorgio Napolitano rinuncia all’adeguamento del suo stipendio (pari a 136.397,81 euro netti) e dà il via libera a una serie di tagli sulle spese del Quirinale che restituirà al ministero dell’Economia e delle finanze 15.048.000 euro nel triennio 2011-2013, oltre a 532.737 euro nel 2014. Considerando inoltre gli oltre 56,3 milioni di euro che il Colle ha già restituito tra il 2006 e il 2011, il risparmio della ‘gestione di Napolitano’ sfiora i 72 milioni di euro. Gli attuali risparmi, spiega una nota del Quirinale, sono effetto dei decreti per l’applicazione del contributo di solidarietà sulle pensioni e per la riforma delle pensioni di anzianità. Si completa così l’attuazione delle misure previste dalle manovre 2010 e 2011 per la riduzione del 5 e del 10% delle retribuzioni e delle pensioni per la parte eccedente 90.000 e 150.000 euro, per il blocco delle progressioni automatiche e per la riduzione delle spese per beni e servizi.

Credits Images:

Giorgio Napolitano