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Tavoli di crisi: i dossier attivi e in monitoraggio al Mimit
Dall’ex Ilva ad Ansaldo Energia, da Conbipel a Whirlpool, un elenco aggiornato sui tavoli di crisi aperti presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy
È stato pubblicato un aggiornamento dei tavoli di crisi su cui il Ministero delle imprese e del Made in Italy (Mimit) è al lavoro. I dossier di rilievo nazionale, attualmente in carico alla Struttura per le crisi di impresa del ministero, sono 57, di cui 34 tavoli ministeriali attivi e 23 in via di progressiva risoluzione, per i quali è stato disposto un monitoraggio.
L’elenco sotto riportato – suddiviso tra tavoli di crisi attivi e in monitoraggio – è di fatto un inedito: per la prima volta, infatti, il Mimit ha reso pubbliche le informazioni relative alle vertenze. In una pagina dedicata di mimit.gov.it, infatti, è riportato un resoconto puntuale sui dossier aperti, che vuole favorire una maggior trasparenza sull’attività svolta e sui risultati ottenuti nella gestione delle crisi d’impresa.
Cosa sono i tavoli di crisi
L’attivazione di un tavolo di crisi presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy avviene nei casi di crisi delle aziende di rilevanza strategica per l’industria italiana, con pesanti ricadute occupazionali. Si rivolge, in particolare, alle imprese interessate a una fase di rilancio aziendale con lavoratori in esubero e da ricollocare nel mercato. Tavoli di crisi sono attualmente attivi con Acciaierie d’Italia (ex Aminvestco) ex Ilva, Ansaldo energia, Conbipel, Natuzzi, Piaggio Aerospace e Whirlpool. Altre aziende, come Alitalia, Canepa, Electrolux e Pernigotti, hanno tavoli aperti al Mimit, ma in via di risoluzione.
L’obiettivo dell’apertura di un tavolo di crisi è quello di salvaguardare il tessuto produttivo e sociale che sostiene il sistema economico nazionale.
Come aprire un tavolo di crisi
I tavoli possono essere istituiti, su proposta degli organi sociali dell’impresa interessata, dei creditori, delle amministrazioni nazionali e regionali o delle organizzazioni sindacali o datoriali nazionali e solo a seguito di determinati requisiti tra cui il numero di dipendenti assunti in Italia non sia inferiore a 250, l’impresa abbia sede in più di una regione o rappresenti un rilevante interesse nazionale in quanto detiene beni e rapporti di rilevanza strategica o sia titolare di marchi d’impresa iscritti nel registro di marchi storici. Le richieste di apertura per un tavolo di crisi possono essere inviate tramite Pec a struttura_crisi_impresa@pec.mise.gov.it.
I tavoli di crisi:
Attivi
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In monitoraggio
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