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Il Time incorona Marchionne, l’italiano tra gli uomini più influenti del mondo

A capeggiare la classifica del settimanale americano il blogger egiziano Wael Ghomin, simbolo della rivolta dei giovani in piazza Tahrir

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Un italiano nella classifica delle 100 persone più influenti del Time. È Sergio Marchionne, posizionato in 51esima posizione, il primo italiano (e il primo canadese) a entrare nella classifica da quando, nel 1999, fu stilata per la prima volta. A valere al manager la presenza in classifica l’accordo Fiat-Chrysler, senza il quale, sostiene il settimanale americano «la terza casa automobilistica americana quasi sicuramente oggi non esisterebbe». Le motivazioni del riconoscimento all’ad delle Fiat le spiega Steven Rattner, l’ex numero uno della task force per la ristrutturazione di Detroit: «La sua visione su ciò che un’alleanza Fiat-Chrysler avrebbe potuto produrre, i suoi successi nell’invertire la tendenza per la casa automobilistica italiana e la sua energia senza limiti sono stati determinanti nella decisione di Obama due anni fa di tenere a galla la Chrysler usando i soldi dei contribuenti». Rattner enfatizza anche il look del manager: «Sempre in maglione nero ha simbolicamente spostato l’ufficio dell’amministratore delegato dall’isolamento dell’edificio dei manager al quarto piano di quello degli ingegneri, gomito a gomito con i suoi manager».

Un blogger egiziano l’uomo più influente del mondoUna novità quella dell’italiano in classifica, ma la vera sorpresa dell’edizione 2011 della classifica stilata dai lettori del Time è la prima posizione riservata a Wael Ghomin, il blogger egiziano simbolo della rivolta in piazza Tahrir e rappresentante di tutti i giovani d’Egitto. Ghonim, arrestato nei primi giorni della protesta a piazza Tahrir perché ritenuto uno degli organizzatori, sul social network Facebook, della rivolta contro Mubarak, è diventato uno dei simboli della rivolta contro l’ex rais. Come ha affermato il leader dell’opposizione egiziana, Mohamed El Baradei: «Wael ha favorito l’inizio di una rivoluzione pacifica: un movimento che è iniziato con migliaia di persone il 25 gennaio ed è cresciuto fino a 12 milioni per la cacciata di Mubarak – che ha aggiunto – ciò che Wael e i giovani egiziani hanno fatto si è poi diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo arabo». Dopo Ghonim l’economista Joseph Stiglitz, seguito dal Ceo di Netflix Reed Hastings. Sesto nella classifica delle 100 persone più influenti al mondo il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, che precede Angela Merkel e Julian Assange.

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Sergio Marchionne