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La Rai dichiara guerra agli evasori del canone, ma la battaglia al momento è solo di cifre

Corte dei Conti e Rai si scontrano sull’entità degli incassi e intanto i furbetti del canone continuano a evadere, per una cifra totale che arriva a 500 milioni di euro

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È la tassa più odiata dagli italiani e forse anche la più evasa. È il canone Rai, la famosa tassa sul possesso dell’apparecchio televisivo, che tutti coloro che possiedono un televisore dovrebbero versare, ma che in realtà viene evasa almeno dal 30% dei contribuenti. Per una cifra totale che tocca i 500 milioni di euro. «Un’evasione intollerabile, una piaga» così come l’ha definita il presidente della Rai, Paolo Garimberti, che alle prese con le malandate casse dell’azienda che presiede, ha dichiarato quest’anno guerra ai cosiddetti «furbetti del canone».

Una guerra che però al momento non decolla. In questi giorni è infatti un altro il fronte sul quale la Rai è impegnata, quello degli incassi del canone stesso. L’avversario in questo caso è la Corte dei Conti e la guerra è una guerra di cifre. Secondo il Bollettino delle Finanze emesso dal ministero del Tesoro, nei primi due mesi del 2011 infatti, risulterebbe un calo delle entrate inerenti al canone Rai di oltre 500 milioni di euro (-37,5%) rispetto al bimestre 2010 (da 1,5 milioni a 938 milioni di euro). Il dato viene però subito smentito dalla Rai che parla di cifre errate, registrando non un decremento, quanto un aumento di 15 milioni di euro. Un incremento questo dovuto principalmente all’aumento del canone nel 2011, in crescita di 1, 50 euro a 110,50 euro.

Al di là della guerra sugli incassi (veri e presunti), la piaga dell’evasione del canone Rai rimane. Per la Corte dei Conti una strada da percorrere per sconfiggere l’evasione sarebbe quella di obbligare tutti i possessori certi di un apparecchio televisivo a pagare il canone. Da una parte convincere Sky e Mediaset Premium a trasmettere al Fisco nomi e cognomi dei loro abbonati, così da obbligarli a pagare il canone. Dall’altra acquisire i dati delle persone che acquistano un apparecchio tv per obbligare anche loro a versare la tanta odiata imposta.