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Chi sono gli stranieri che guidano i musei italiani

Le loro nomine, al centro di un caso politico-giudiziario con il Tar, sono costate l’ennesima figuraccia all’Italia. Ma i risultati li premiano

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I musei italiani più importanti guidati da direttori stranieri? Sì, per fortuna. La loro nomina, arrivata nel 2015, è stata il caso dell’anno dopo la sentenza del Tar che ne aveva annullato gli incarichi. Poi il Consiglio di Stato ha rimesso le cose a posto tra nuove polemiche. La figuraccia per i musei italiani rimane, ma almeno la retromarcia giudiziaria ha permesso di mantenere al loro posto gli artefici di una piccola rivoluzione.

Musei italiani più importanti alla riscossa

Nei musei italiani più importanti guidati da direttori stranieri, infatti, si respira un’aria nuova. Eike Schmidt, tedesco alla guida degli Uffici di Firenze, per esempio, ha ricollocato la Venere del Botticelli, risolvendo almeno in parte il problema delle file interminabili che rendevano il museo fiorentino un po’ respingente per i turisti. E ora sta tentando la stessa operazione con Leonardo. I risultati? Si spera che saranno del 10-15% superiori a quelli del 2016, quando venne battuto il record di due milioni di visitatori. Anche se Schmidt ha già deciso di lasciare l’Italia nel 2020 per Vienna. Avrà pesato nella sua decisione anche la multa da oltre 2 mila euro per aver osato diffondere messaggi anti-bagarinaggio dagli altoparlanti del museo?

Con i suoi colleghi, Schmidt ha permesso di dare una rinfrescata a un sistema ingessato a partire dagli anni ’70, la grande stagione dei tagli alla cultura. Sotto la direzione di Peter Assman, il Palazzo Ducale di Mantova ha rimontato 10 posizioni nella classifica dei musei più visitati nel 2016 con un clamoroso più 51 per cento. A Urbino Peter Aufreiter dichiara un 40 % in più di introiti al Palazzo Ducale, nonostante il terremoto. Nel 2106, la Pinacoteca di Brera di Hames Bradburne ha comunque migliorato i risultati del 2015, nonostante Expo. E lo stesso fanno le eccellenze campane di Capodimonte (Sylvain Bellenger) e Paestum (Gabriel Zuchtriegel).

I direttori stranieri

Ecco allora il curriculum dei sette direttori stranieri alla guida dei musei italiani più importanti

Eike Schmidt

Storico dell’arte tedesco, Eike Schmidt è il direttore delle Gallerie degli Uffizi a Firenze, e ha preso il posto di Antonio Natali. Nato a Friburgo il 22 aprile 1968, si è laureato in storia dell’arte medievale e moderna alla Ruprecht-Karls-Universität di Heidelberg nel 1994 e nella stessa università ha conseguito con lode, nel 2009, il dottorato di ricerca in storia dell’arte con una tesi su ‘La collezione medicea di sculture in avorio nel Cinque e Seicento’. Nel 1997 ha vinto il premio Nicoletta Quinto della Fondazione Premio internazionale Galileo Galilei di Pisa. Inoltre ha lavorato e vissuto a lungo in Italia, in particolare a Firenze, dove dal 1994 al 2001 è stato borsista e ricercatore presso il Deutsches Kunstshistorisches Institut.

Sylvain Bellenger

Storico dell’arte, francese, Sylvain Bellenger dal 2015 è il direttore del Museo di Capodimonte a Napoli. Dopo gli studi in filosofia all’Università di Caen e Paris X, a Nanterre, si è specializzato all’Ecole du Louvre in studi di storia dell’arte e museografia, e simultaneamente ha conseguito il dottorato di ricerca. Dal 1987 al 1991 è stato direttore dei Musei di Montargis, in Francia, dal 1992 al 1999 ha invece ricoperto l’incarico di Directeur et conservateur en chef del Castello e musei di Blois, residenza di sovrani durante il Rinascimento. Dal 2012 al 2015 è stato capo dipartimento di pittura e scultura europee medioevali e moderne all’Art Institute di Chicago, mentre dal 2005 al 2010 è stato curatore capo all’Inha di Parigi. Ha firmato diverse pubblicazioni e studi e nel 2006 ha ricevuto la Legion d’Honneur, la più alta onorificenza attribuita dalla Repubblica francese.

James Bradburne

James Bradburne, 59 anni, museologo e manager culturale è il direttore della Pinacoteca di Brera a Milano. Nato in Canada, ma di cittadinanza britannica, ha studiato architettura a Londra e si è poi formato in museologia ad Amsterdam e Los Angeles. Dal 2006 al 2015 è stato il direttore della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze. Dal 2003 al 2006 ha diretto la Next generation Foundation nel Regno Unito. Dal 1999 al 2002 ha diretto il Museum für Angewandte Kunstdi Francoforte. Dal 1994 al 1998 è stato responsabile per il design, la formazione e la programmazione al new Metropolis science and technology centre diAmsterdam. Autore di numerose pubblicazioni, è docente di museologia in diverse istituzioni italiane e straniere.

Cecilie Hollberg

Cecilie Hollberg, 48 anni, storica e manager culturale è il direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze. Tedesca, nata a Soltau, nella Bassa Sassonia, ha compiuto i propri studi universitari in storia e scienze politiche a Roma, Göttingen, Monaco di Baviera, Venezia
e Trento. Nel 2001 ha conseguito il dottorato in storia Medievale a Göttingen. Dal 2010 è direttore dello Städtisches Museum di Brunswick. In precedenza, ha lavorato come curatrice e funzionario tecnico-scientifico nel settore museale a Lipsia, 
Dresda e Berlino. Insegna in università tedesche e svizzere ed è autrice di numerose pubblicazioni.

Gabriel Zuchtriegel

Gabriel Zuchtriegel, 34 anni, archeologo, è il direttore del Parco Archeologico di Paestum. Tedesco, nato a Weingarten, nel Baden-Württemberg, si è laureato in Archeologia classica, preistoria e filologia greca alla Humboldt-Universität di Berlino e ha poi conseguito con lode il Dottorato di ricerca in Archeologia classica presso l’Università di Bonn. Ha condotto numerosi scavi archeologici in Italia e all’estero e ha collaborato con importanti istituzioni nazionali e straniere nel settore dell’archeologia, maturando anche esperienza nella gestione museale. Professore a contratto di Archeologia e storia dell’arte greca e romana nell’Università degli Studi della Basilicata, è autore di svariate pubblicazioni.

Peter Assmann

Il 61enne Peter Assman, storico dell’arte, è il direttore del Palazzo Ducale di Mantova. Austriaco, nato a Zams, nel Tirolo, ha compiuto i propri studi universitari a Innsbruck, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in storia dell’arte. Ha studiato e lavorato anche a Firenze, presso il Deutsches Kunsthistorisches Institut. Dal 2002 al 2012 è stato Presidente della Associazione dei musei austriaci (Museumsbund Österreich). Ha diretto l’Oberösterreichischen Landenmuseen di Linz e il Museo Angerlehner in Thalheim bei Wels e ha curato numerose mostre di livello internazionale. Insegna alla Johannes Kepler Universität di Linz e alla Università di Vienna. Dal 2011 è nel Comitato scientifico del Museo del Castello del Buonconsiglio di Trento.

Peter Aufreiter

A 40 anni Peter Aufreiter, storico dell’arte, è il direttore della Galleria Nazionale delle Marche a Urbino. Austriaco, nato a Linz, si è laureato a Vienna in storia dell’arte e filologia germanica. Dal 2010 è direttore del Dipartimento mostre, prestiti, depositi e dell’Artoteca del Museo Belvedere di Vienna, dove dal 2008 al 2010 ha diretto l’Ufficio mostre. Nella capitale austriaca ha in precedenza lavorato presso il Kunsthistorisches Museum e il Sigmund Freud Museum. Ha studiato e vissuto anche in Italia.

Credits Images:

Eike Schmidt, uno dei direttori stranieri alla guida dei musei più importanti d'Italia. Ha ricevuto una multa da 2.300 euro per aver diffuso messaggi anti-bagarini dagli altoparlanti degli Uffizi. In questa foto mostra a Camilla, moglie di Carlo d'Inghilterra, la Venere di Botticelli © Chris Jackson/Getty Images